
Giuseppe
Bonan
Il diario di Zenda
Collana Romanzi
Questo e-book affascina sin da subito per la
tensione ideale, la suspense emotiva e quasi rabbia che permeano dall'inizio
alla fine il romanzo.
La capacità dell'autore, poi, di creare ambientazioni credibili
e di far defluire la storia costruendola a dialoghi più che a descrizioni
fanno di quest'opera una prova narrativa di tutto rispetto.

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"Giuseppe Bonan inizia a scrivere a dodici
anni - si legge nella sua biografia - coltivando fin da adolescente interesse
per letture di vario genere, da Stephen King a Dostoevskji. Nel 1997 la
Artistica Bassano pubblica il suo libro di racconti "Dal bar al binario
7". Poi si legge ancora che la scrittura per lui è il tramite
per dare voce ai sentimenti nascosti nel proprio animo. E in questo,
di dar voce ai sentimenti nascosti nel proprio animo, Giuseppe Bonan mi
pare ci sia riuscito perfettamente anche in questo romanzo.
Infatti "Il diario di Zenda" punta sin da subito sulle doti
narrative dell'autore e nelle sue capacità di calamitare l'interesse
del lettore. La storia è ambientata in un liceo - nell'universo
incontrastato di una gioventù studentesca che pare senza tempo
ma con problemi, abitudini e un linguaggio che i giovani d'oggi conoscono
e utilizzano - e con un omicidio che definirei molto sottile e interiorizzato
che si nasconde con il silenzio e si manifesta con l'indifferenza, rivelandosi
come una specie di spirito che vaga nell'aria, dove nessuno lo vede ma
incombe su tutti. Indubbiamente affascina la tensione ideale, la suspense
emotiva e quasi rabbia che permeano dall'inizio alla fine il romanzo.
Un romanzo del quale mi piacciono molto l'immediatezza della scrittura
(che rende coinvolgenti alcune parti della narrazione, nonostante una
vicenda investigativa costruita abbastanza in secondo piano intorno agli
eventi e meno conseguente), la capacità dell'autore di creare ambientazioni
credibili e di far defluire la storia costruendola a dialoghi più
che a descrizioni.
Una capacità, quest'ultima, già ben'espressa da Giuseppe
Bonan in tanti suoi racconti. L'altra cosa che salta all'occhio leggendo
"Il diario di Zenda" è la cura con cui l'autore ha tracciato
la psicologia dei personaggi, dimostrando così di saper superare
una prova narrativa di tutto rispetto.
Del resto non avrebbe potuto essere diversamente; egli ha dalla sua un'autentica
passione per la scrittura e uno stile accattivante e disciplinato."
[ALOIS BRAGA, 20/05/2004]
Nato a Nove l'11 luglio 1978, Giuseppe Bonan inizia a scrivere racconti
a dodici anni. Coltiva fin da adolescente interesse per letture di vario
genere, da Stephen King a Dostoevskji. Mentre frequenta l'istituto alberghiero
di Possagno (TV), scrive i racconti che verranno raccolti in "Dal
bar al binario 7", libro pubblicato dall'Editrice Artistica Bassano
nel 1997, anno in cui Bonan consegue il diploma di Tecnico dei Servizi
Turistici.
Nello stesso periodo in cui colleziona diverse esperienze di lavoro, una
delle quali a Londra come cameriere, Bonan pubblica altri racconti, articoli
e poesie su "Realtà Vicentina", rivista mensile di cultura
provinciale, e su "Il Giornale di Vicenza".
La scrittura per Giuseppe Bonan è il tramite per dare voce ai sentimenti
nascosti nel proprio animo. Tra i suoi scrittori preferiti, Carlo Lucarelli,
Raymond Carver e James Ellroy.

Giuseppe
Bonan
reznorit@yahoo.it
Redazione
redazione@isogninelcassetto.it
Dello
stesso autore su questo sito:
Zero
diviso zero
(Collana Racconti)
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