Le poesie sono inserite in ordine alfabetico per autore.

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GABRIELE ANDREANI
Congiunzioni imperfette

Giovani diventati di pietra che baciano ragazzi di marmo [anelano labbra immature], resi immobili [par loro] dalle loro stesse esistenze [inespresse]. Cristallizzati nei loro desideri [nudità fredde] e forse incapaci di esprimere le loro emozioni [nati impiccati].

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[1] 13/10/2008
Vorrei esprimere la mia preferenza per questo autore, la sua lucida visione dei desideri non espressi ed il suo pessimismo romantico. - Serena D. [ioserenad@virgilio.it]

[2] 15/10/2008
E' la triste realtà dei nostri tempi. Trasmesso il senso con grande efficacia.
Ilva Marangoni [avv.ilvamarangoni@libero.it]

[3] 17/10/2008
La mia preferenza va a questa poesia. - Elisa Gaggiano [EGaggiano@inpdap.gov.it]

[4] 20/10/2008
In questi versi colgo un continuo e vano tentativo dell'uomo contemporaneo di istaurare rapporti umani veri e genuini, un bisogno disperato immancabilmente disatteso. L' autore si esprime con una sensibilità che coinvolge pienamente il lettore. - [fabb.fustellinebeta@alice.it]

[5] 20/10/2008
Bellissima. - Simonetta Morgagni [simonetta.morgagni@virgilio.it]

[6] 28/10/2008
Penso che sia una poesia meravigliosa... L'apparente tristezza e crudità delle parole, così dirette, così vere e tremendamente attuali, mi hanno fatto molto riflettere. Celano una sensibilità pura e indifesa, scritte sicuramente da un'anima nobile e di alta cultura. Molto reale, veloce, concisa, senza dubbio, per me, la vincente.Complimenti! - info@mosaicoterme [info@mosaicoterme.it]

[7] 28/10/2008
Esprimo la mia preferenza per la bellissima e profonda poesia. Le ”congiunzioni imperfette” che scrivono, verticalmente il nome dell’autore, ne rivelano il suo animo profondo e sensibile, capace di scrivere bei versi. Da qui,un’autentica ammirazione. - Raffaella Francioni [carloagostini69@alice.it]

[8] 07/11/2008
"Parole nette come il diamante" che esprimono la complessità dell'esperienza umana individuale. - [kikki2001@libero.it]

 
   
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GIOVANNI CATALANO
Eppure ogni tanto ci incontravamo

Incontri notturni e, per questo, poco illuminati; giusto per quel non poco di felicità [qualcosa ci faceva felici], incapace però di scuoterci dal torpore dell'esistenza [per ricordarci cosa stessimo cercando]: eppure ogni tanto ci si incontra e ci si sveglia.

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[1] 16/10/2008
Molto evocativa, tra il sogno e la realtà. Mi ricorda le sere d'estate della mia giovinezza. Complimenti all'autore. - Chiaras82 [stefaniamariotti@tiscalinet.it]

 
   
 

MICHELANGELO DE PASCALE
L'odore

L'inutilità delle cose [inutilmente inutile], la vita che ci scorre accanto, la ricerca di segni magici [la materia è un mago senza trucchi], l'inabissarsi a volte del cielo e della terra: l'odore della morte come l'ultimo movimento, come l'azione [continuo mutamento] per esorcizzare le brutture della vita.

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ANDREA INGEMI
Nella notte fluiremo

Venata di ombre indistinte [le nostre forme], la notte ci conduce al placamento cosmico [sul chiarore riflesso] di desideri repressi e nascosti [l'infinito tormento].

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ALDO LI VOLSI
Fuoco ardente

Scagli la prima pietra chi non ha mai desiderato, almeno una volta, di fingersi attore [magari fossi attore] e interpretare una parte [anche mediocre] che non gli appartiene o unicamente per mentire a se stesso o ad altri?

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ANNA NARDO
Percezioni

Le percezioni dei sensi [proscenio della memoria] e le azioni del corpo [antitesi di eventi], nel significato concreto del termine latino perceptio: sia prendere fisicamente, concretamente, sia prendere con la mente.

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FRANCESCA SAVORELLI
Apologia

Poesia in difesa di sé [corpo immaturo] e delle proprie emozioni [ho triturato continuamente], comunque un'esaltazione a venirne fuori [non giacere come una qualunque]. Appunto l'apologia della propria esistenza.

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FRANCESCO SICILIA
Beltane

Beltane, fuoco luminoso, in irlandese è il nome del mese di maggio e anche il primo giorno di primaversa [la nuova stagione] in Irlanda. Ed è un momento in cui le energie della luce e della vita si manifestano nel loro aspetto più gioioso [ed ora in piena luce mi ritrovo].

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[1] 14/10/2008
Conosco l'autore. Sensibile e intimo nei sentimenti. La mia preferenza va sicuramente a lui.
Valentina Bufano [avvbufano@virgilio.it]

[2] 27/10/2008
Non c'è spazio in Beltane alla banalità, al luogo comune, al già letto, al già detto... Tutti possono essere poeti, ma l'attenzione nell'uso della parola che diviene suono e che trasmette emozioni trasforma un "bel testo poetico" in "poesia". Fra le poesie che ho letto quali finaliste di questo concorso, "Beltane" è, in assoluto, dimostrazione che il suo autore ha una padronanza assoluta della parola e dell'armonia poetica, perché il suo linguaggio è il linguaggio dei sentimenti autentici e profondi, non scontati. Beltane non è un bel testo poetico, è autentica poesia. - Adriana [ad.novello@katamail.com]

 
   
 

MARIAGRAZIA TUMBARELLO
L'alba ha dischiuso le porte

Un piano sequenza sul giorno, dall'alba al momento che si chiude, in un seguito di inquadrature [tra cielo e mare] che si compongono nel susseguirsi affannoso dell'esistere [a disegnare voluttà dei sensi].

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PAOLO ZANASI
Nozze a Izmir

Il ricordo di un amore nella bella città turca [a coprire l'estate dei nostri giorni]; attorcigliato su se stesso [ritorto cotone] e lieve come il vento d'oriente che d'estate viene su dal mare...

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¬ intervista all'autore

 

 

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[1] 15/10/2008
Complimenti una bella poesia, lieve come il vento e l'amore che descrivi, ma nello stesso tempo vitale e gioiosa, come l'amore è (o dovrebbe essere). Auguri e ancora complimenti.
Giorgio Brentari [nembia@virgilio.it]

[2] 17/10/2008
Izmir é quella che noi chiamiamo Smirne: una città posta tra colline di cotone e il mare. Da questi elementi nascono le metafore di cui l'autore si avvale per sviluppare il tema di un amore forte e lieve, gioia di vita nuova e sempre rinnovata. La triplice anafora dà al componimento il carattere di un canto popolare, quasi di una stornellata colta dalla voce di uno di quegli invisibili danzatori. Che cosa rimane dopo la lettura di questo testo? La sincerità dell'ispirazione e la sua capacità di cogliere i simboli di cui il quotidiano è messaggero, in una bella corrispondenza tra interno ed esterno.
Savino Minguzzi [savino.minguzzi@fastwebnet.it]

[3] 20/10/2008
Trovo davvero fulminante l'espressione del colle che "vede solo il suo mare", pensando a quanti colli metaforici possono soltanto vedere il loro mare. O s'intendeva forse "vogliono" vedere il loro mare.
Diego Andreatta [d.andreatta@vitatrentina.it]

[4] 28/10/2008
Poesia d'amore delicata e lieve; l'anafora non appesantisce il testo ma lo ritma in cadenze morbide e riposanti. Scelta linguistica di registro semplice - ma non quotidiano gergale - che porta all'incanto e alla suggestione serena. - Annamaria Bozza [volontari@vsi.it]

[5] 16/11/2008
“Nozze a Izmir”, poesia delicata e al contempo intensa, che prendendo spunto da un'esperienza inattesa, non programmata (e perciò stesso straordinaria), la traduce in versi che mettono a nudo e fanno vibrare le corde più riposte del cuore. [...] Una bellissima lirica, nella quale un velo di ermetismo accresce l'incanto e la magia trasognata, e forse un po' malinconica, che sembra annidarsi pudicamente qua e là.
Emanuela Pret [mauriemanu@alice.it]

 
     

¬ POESIE

¬ RACCONTI
 
   
 

GIORDANO CRISCUOLO
Sifilide

E' un sonetto moderno, folmalmente perfetto, e vicino ai tempi: incerti fra sudiciume e bellezza, felicità e perdizione.

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Menzione speciale

GIUSEPPE LUCCA
Capitoli a restauro

Di non facile e immediata comprensione, questa composizione persegue una musicalità che viene formandosi sulle immagini che avanzano come una notazione sul pentagramma di una partitura.

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TOMMASO PANZA
Sensazioni notturne

Così scrive l'autore: "il componimento nasce dal personale smarrimento nei confronti di una società ormai non più abituata all'introspezione e alla meditazione, ma dedita ad ogni forma di esibizionismo".

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¬ POESIE FINALISTE

¬ RACCONTI FINALISTI
   
 

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