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  Roberta De Carolis
  Quel giorno senza traffico
Racconto [42]

 

     
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Mi raccontava spesso come amava uscire di casa, prendere un tram e vedere la gente che passa per strada. Lo faceva sempre nelle ore di traffico più intenso perché così il tram andava piano, si fermava, e lei pensava. Ogni volta incontrava persone diverse... o personaggi? Boh questa cosa non mi era mai stata molto chiara. Era sempre molto vaga quando riferiva i suoi pensieri, ma era così brava a raccontare quelli degli altri... sembrava pensasse lei. A volte mi sembrava fosse lei in effetti.      

Quella sera era così eccitata... Fu ricca di particolari. Mi disse che quella signora davanti alla vetrina le sembrava uscita dal racconto di Pirandello sull'umorismo. Ammetto che all'inizio chiesi spiegazioni perché le citazioni letterarie non erano mai state il mio forte. Ma quando aggiunse che era troppo anziana per quel terribile finto ermellino che voleva far intonare al cappello, terribile anche lui, pensai di capire. Aveva pure il coraggio, a quanto mi disse, di girarsi verso un'altra tipa stizzosa quanto lei, vestita tutta di nero come se fosse in lutto, ma almeno più sobria. Aveva però notato la crocchia della signora stizzosa in nero. Penso la ritenesse orribile perché il tono della sua voce era veramente schifato nel nominarla... Manco avessero costretto lei a pettinarsi così. Pare poi che entrambe le tipe passassero davanti ad una vetrina, incuranti della ragazza del negozio che cercava di attirare l'attenzione. Solo un'altra signora sembrava interessata, anche se forse il suo sguardo verso il basso tradiva i suoi pensieri altrove.

Immaginavo sempre vita ai suoi racconti: la signora stizzosa probabilmente era una vecchia zitella, un po' bigotta, che si vestiva di nero per sembrare una donna di classe. Non meno di quell'altra, con la sola differenza che l'ermellino e il cappello la facevano sentire ancora giovane... Ridicola... Come se ce l'avessi davanti. Magari la signora assorta, porella, aveva qualcuno a cui pensare invece che qualcosa... Che mondo! E la ragazza della vetrina, che vedeva tutto, magari pensava: "Ma che diamine ci passate a fare davanti alla mia vetrina se non avete intenzione di comprare niente? Fate spazio a chi è interessato! Viziate!".

Beh è pure vero, a quanto pare, che di gente non ce ne fosse molta. L'ora era sempre la stessa, ma chissà perché quella volta non aveva avuto tutto questo tempo di guardare da quel tram e a me, che vivo dei suoi occhi, non restava che immaginare, come faccio spesso, da quando ho bisogno di assistenza anche per girare dentro casa senza sbattere da qualche parte. Brutto essere ciechi. Chissà se questo lei lo sa.

 

   
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